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venerdì 18 maggio 2012

Il mal di Taxi


L'attitudine dei miei genitori verso l'istituto di taxi (e credo di tutte le persone russe over 50) si concentra in una frase del film "Брильянтовая рука" (Il braccio di diamanti):

"Un cittadino sovietico non va in paneteria in taxi." Punto.

Perché sarebbe come un pinguino che vola, come una felce che fiorisce o, non so, come radio Maria che non prende nel tunnel. Non esiste!

Così l'uso di questo mezzo, senz'altro molto comodo ma con tocco troppo glamourous, è sempre stato in Russia il privelegio dei pochi (borghesi). Fino a un certo punto.

Perché le cose cambiano. Forse la vecchia Europa non vuole capirlo ma è così. Il paese di nome magico 'CCCP' è volato via come un pallone buccato, i prezzi andavano sù e giù in modo che ognuno di noi poteva sentirsi nello stesso giorno millionario e barbonario ). È arrivato il trasporto privato e la liberalizzazione dei taxi.

L'anno 2012. Sul frigo dei miei c'è il post-it con almeno 4 numeri di taxi. Costa poco ed è molto comodo - dicono loro. Vivono praticamente nel centro di Ekaterinburg eppure le occasioni quando li serve il taxi non mancano.

Quando chiami e dici la meta - di dicono subito il prezzo totale (che non cambia), se non se l'operatore è occupato - ti richiamano loro. Appena preso l'ordine - ti mandano un messaggio di conferma. E naturalmente ti avvisano quando la macchina è arrivata (non vuoi mica aspettare fuori).

Se pensate che questa liberta lascia i poveri tassisti senza pane - vi sbagliate. Non tutti taxi costano poco, ce ne sono quelli che offrono i servizi intelligenti a prezzi più alti:
- Taxi di lusso (ci sono sempre le persone che hanno bisogno di mostrare la loro unicità :)
- Taxi per le donne (con le condutrici donne)
- Taxi che non ha i simboli identificativi dei taxi (per mantenere il profilo basso chi sa in che tipo di situazioni)

Non dirò niente né sull'Italia né su Torino. Ma il primo taxi che ho ordinato un paio di giorni fa è andato via dopo 5 minuti di attesa. Ci credete? È per il bene di questi 'lavoratori' che dobbiamo rifiutare la liberazione dell'economia?

giovedì 3 febbraio 2011

Ma come mai che hai freddo? Sei russa!

E si, sono russa.. Come se per questo mi crescesse il pelo di husky sulla faccia o che io fosse geneticamente modificata per non sentire il freddo? Affermo indubbiamente, che i russi sono un popolo del sud più di qualsiasi altro popolo del sud!


Ci sono alcuni fatti (certi abbastanza sorprendenti) che devo rivelarvi sui russi e il freddo:
1) Odiamo il freddo - se abbiamo la possibilità di scapare in un posto dove non fa freddo - lo facciamo!
2) Temperatura media nell'appartamento russo d'inverno 25°C e non è regolabile :), divisa casalinga: maglietta maniche corte, pantaloncini leggeri.
3) Quando la temperatura scende sotto zero non si esce fuori senza una sciarpa e un capello e tutte le donne e alcuni uomini portano calzamaglia sotto pantaloni.
4) La pelliccia (шуба) in Russia non è solo un attributo di lusso ma una necessità (ci sono pocchissime cose che scaldano come una peliccia). La più preggiata della classe media alta è quella di visone (a volte con pelo cimato perché così è mooolto più morbida), la classe alta-alta è chinchilla, zibelllino e lince, la classe media in ordine decrescente comprende castoro, volpe (troppo pelo e non dura tanto), volpe polare, nutria e coniglio (dura pocchissimo, fino a 2 anni).


 Un'altra cosa molto utilizzata sono i capotti di mantone (дубленка), vi faccio vedere la versione classica ma si portano sopratutto quelle moderne - colorate e più sottili (ma ugualmente caldi).



5) Le scarpe e gli stivali invernali hanno il pelo dentro (la famosa tecnologia GEOX ha, come dire..., sottostimato l'effetto di "lasciar respirare i piedi" quando fuori fa meno 30°C, vi assicuro che non vi può fregar di meno di respirazione del piede). Le calzature tradizionali che hanno ritrovato la sua seconda vita sono valenki (валенки) - stivali di feltro duro. Esistono da più di 1,5 mila anni (e, sorpresa-sorpresa, non hanno la distinzione tra il piede destro e il piede sinistro!! sono uguali)













Le donne a volte portano al lavoro un cambio di scarpe (per mettere gli stivali caldi quando sono fuori e le scarpe estive - dentro). Il modello più commune è questo:











6) I bambini, quando io ero piccola, avevano i beretti di peliccia di capra tagliata e colorata (цигейка) che si fissavano con un elastico (ma non sono riuscita a trovare le foto). C'erano anche dei bellissimi capelli sportivi che si chiamavano петушок (che non si usano più), qua troverete più foto петушок.
Invece il capello che è conosciuto tantissimo all'estero come tipico capello russo si porta sempre di meno. In russo si chiama (формовка или шапка-ушанка). Lo riconoscete?
7) Le strade e i marciapiedi d'inverno sono ricoperti di circa 20cm di giaccio e sono abbastanza scivolosi. Il vecchio trucco per rendere qualsiasi scarpe antiscivolo era incollare il cerotto che si vende in rotoli (quindi è un po' più ruvido) a croce sulle suole.

Per concludere c'è un detto russo: "Любишь с горки кататься - люби и саночки возить" che significa "Se ti piace scendere giù per la china con la slitta - vedi anche di farti piacere a riportare la slitta in cima della colinetta."