domenica 20 maggio 2012

Russo turisto


Se vi capita un mio connazionale che sorridendo con tutti i 32 denti vi dice: Russo turisto - oblico morale!, non c'è da alarmarsi. È solo una frase dal film russo degli anni 70, che dice il protagonista, appena arrivato in Italia, per sentirsi unito al e compreso dal Belpaese. I russi non sanno che questa frase non ha tanto senso, la dicono sinceramente sperando che adesso sì che siete sulla stessa lunghezza d'onda.

Facendo il giro turistico con i miei genitori a Venezia, ho notato alcuni punti che forse vi saranno utili per abbracciare lo spirito russo.

Allora i turisti russi:

- Vogliono fotografarsi con tutte le macchine più o meno costose (non mi ricordo più perché ma anche a me sembrava un'ottima cosa da fare), probabilmente per dimostrare in che bel posto sono stati.

- Conservano il conto del ristorante come un caro ricordo del paese visitato.

- La secondo volta che proporrete a loro un insalata verde, vi chiederanno: Ma ti sembro una capra per mangiare tutta sta erba?

- C'è una logica, che è estremamente evasiva da ogni mio tentativo di spiegarla - i russi vogliono fare alcune cose solo comme il faut, se non è comme il faut - rimangono scontenti. Un esempio: eravamo a Venezia, abbiamo fatto a piedi tutta la piazza San Marco, come il vermicello dai primi giochi per i comiuter, abbiamo visitato Il Palazzo Ducale ed è arrivata l'ora di pranzo. Il pranzo comme il faut, in questa situazione, è in vicinanza (vicinanza in senso stretto) a San Marco con la vista sulla laguna. Il ristorante 200 metri in un vicolo addiacente - non va (siamo a Venezia!), e non importa che il menu è tradotto anche in russo (alarme! un posto per i turisti!), non importa che i camerieri sono filippini, che il vino si vende solo in bottiglie e altre cose di questo genere.

- Continuano a chiedere Chianti independente dalla regione in cui si trovano (perché hanno ricordato bene il nome, perché suona molto italiano, non come Arneis ad esempio, e perché vogliono fare la figura degli esperti).

- Se sono indigestiti e hanno qualche preoccupazione per lo stomaco alla domanda 'Che cose volete mangiare? - Ti risponderanno 'Prendo solo un po' di carne, non mi sento tanto bene oggi'.

- Rimangono stupiti che nelle stazioni ferroviarie in Italia ci sono pochi posti per sedersi (in Russia ci sono sempre le ampie sale di attesa)

- Ordineranno qualsiasi zuppa che c'è sul menu sperando di ottenere un bortsch, un sci o almeno un rassolnik (rimaranno delusi di un frullato di verdure, e si capisce - non c'è carne!)

- Pensano che la parola 'adesso' (contro qualsiasi buon senso) è legata alla città ucraina Odessa.


E l'ultimo punto ma forse il più importante, diversamente dai francesi e tedeschi i russi amano veramente l'Italia e tutto ciò che è italiano, ci lasciano il cuore e sono sempre contenti di tornare)

Viva il turisto russo!!!





venerdì 18 maggio 2012

Il giorno della vittoria

Il giorno della vittoria - è il nome ufficiale del 9 maggio, il giorno che ha chiuso la porta dietro la guerra.








Il mal di Taxi


L'attitudine dei miei genitori verso l'istituto di taxi (e credo di tutte le persone russe over 50) si concentra in una frase del film "Брильянтовая рука" (Il braccio di diamanti):

"Un cittadino sovietico non va in paneteria in taxi." Punto.

Perché sarebbe come un pinguino che vola, come una felce che fiorisce o, non so, come radio Maria che non prende nel tunnel. Non esiste!

Così l'uso di questo mezzo, senz'altro molto comodo ma con tocco troppo glamourous, è sempre stato in Russia il privelegio dei pochi (borghesi). Fino a un certo punto.

Perché le cose cambiano. Forse la vecchia Europa non vuole capirlo ma è così. Il paese di nome magico 'CCCP' è volato via come un pallone buccato, i prezzi andavano sù e giù in modo che ognuno di noi poteva sentirsi nello stesso giorno millionario e barbonario ). È arrivato il trasporto privato e la liberalizzazione dei taxi.

L'anno 2012. Sul frigo dei miei c'è il post-it con almeno 4 numeri di taxi. Costa poco ed è molto comodo - dicono loro. Vivono praticamente nel centro di Ekaterinburg eppure le occasioni quando li serve il taxi non mancano.

Quando chiami e dici la meta - di dicono subito il prezzo totale (che non cambia), se non se l'operatore è occupato - ti richiamano loro. Appena preso l'ordine - ti mandano un messaggio di conferma. E naturalmente ti avvisano quando la macchina è arrivata (non vuoi mica aspettare fuori).

Se pensate che questa liberta lascia i poveri tassisti senza pane - vi sbagliate. Non tutti taxi costano poco, ce ne sono quelli che offrono i servizi intelligenti a prezzi più alti:
- Taxi di lusso (ci sono sempre le persone che hanno bisogno di mostrare la loro unicità :)
- Taxi per le donne (con le condutrici donne)
- Taxi che non ha i simboli identificativi dei taxi (per mantenere il profilo basso chi sa in che tipo di situazioni)

Non dirò niente né sull'Italia né su Torino. Ma il primo taxi che ho ordinato un paio di giorni fa è andato via dopo 5 minuti di attesa. Ci credete? È per il bene di questi 'lavoratori' che dobbiamo rifiutare la liberazione dell'economia?

domenica 13 maggio 2012

A cavallo!

Nella luce della mia recente passione per i cavalli vi racconto della... disciplina (?) che si chiama 'Gighitovka' (Джигитовка) e sembra essere una cosa particolarmente russa, portata all'ecellenza dai cosacchi. Evviva!
*sommersa sotto le onde del patriotismo*


La parola джигит (gighit) è dell'origine turca e si usa per indicare un cavaliere esperta, bravo e corragioso; джигитовка (gighitovka) invece è una disciplina, un'arte che unisce la guerra e il cavallo, comprende varie figure acrobatiche (alzarsi in piedi sul cavallo, raccogliere gli oggetti da per terra mentre cavallo va a galoppo vivace, cambiare il cavallo in movimento, portare i ferriti a cavalo, fare il giro sotto la pancia del cavallo a pieno galoppo). Era particolarmente diffusa nei popoli del Caucaso, dell'Asia Centrale e pressi i famosi cosacchi.

Niente parole, guardate solo questo video e vi diventerà chiaro come hanno fatto a conquistare gli Urali, la Siberia e arrivare fino Vladivostok sempre vincitori. Mi fa pensare che le possibilità del corpo umano non hanno limiti...

www.youtube.com/watch?v=Fn9s67OOGOs&feature=player_embedded&noredirect=1


Cavallo = Лошадь (loshad)

PS. Per un puro gusto di paragone, guardate una video dei corrazieri...

domenica 22 aprile 2012

10 modi di chiamare la neve

Non ho mai pensato di avere i rapporti speciali con la neve. Nemmeno di possedere chi sa che vocabolario per descrivere questo fenomeno della natura russa. Ma poco tempo fa ho scoperto che il nome che usavo per la tempesta di neve Буран (buran) è una parola specifica degli Urali! Si usa sopratutto per descrivere la tempesta di neve nella steppa (devo spiegare cos'è?). La tempesta di neve classica, che si chiama метель (Metel), è accompagnata dalle precipitazioni e aumento della temperatura. Mentre буран accade anche in -30° con il cielo chiaro e senza precipitazioni. Non è comunque una passeggiata questo buran... perché sposta la neve, accumulata per terra, e forma поземка (pasemka) oppure вьюга(vjuga) - lo spostamento della neve dal vento, che di solito ricopre e blocca le strade.
Metel con la visibilità vicina a zero si chiama пурга (purga). La storia non finisce lì! Grazie a wiki ho scoperto che Буран è anche il nome di un vento particolare degli Urali (sento di dovermi giustificare: non sono mai stata forte in Geografia oppure il mio insegnante di Geografia non era particolarmente forte in Geografia).
Il buran è un vento di aria fredda, spesso molto forte, caratteristico delle steppe della pianura sarmatica, ad ovest degli Urali. Ha direzione N-NE ed è causata da una depressione che sconvolge le condizioni anticicloniche tipiche della zona. Esso è spesso accompagnato da bufere di neve congelata durante la quale i fiocchi caduti a terra vengono sollevati di nuovo e, mescolandosi alla neve che cade, azzerano quasi la visibilità.
Pensandoci ancora un attimino vi scrivo altre parole invernali: снег - neve снежинка - un fiocco di neve гололедица - ghiaccio per la strada (ma solo per la strada) наст - la crosta di neve (non va bene per nessun altro tipo di crosta :)

lunedì 9 aprile 2012

Domenica delle palme... o quasi-palme


Domenica delle palme... Già in Nord Italia abbiamo qualche difficoltà con la coltivazione delle palme (per una russa questo, di per sé, è una non-conformità atroce: ma in Italia le palme non crescono ovunque???)

Quindi, anche se in certe fonti lo è scritto esplicitamente, via le palme!!
Usiamo piuttosto i rami di ulivi, perché no? Italia, olio d'oliva, ulivi - ci sta. (Come fanno quelli di Bolzano, non lo so... accordi con i clan mafiosi del Meridione? coltivazione domestica? gemellaggio con alcune località greche?)

Il tocco italiano però consiste nell'usare i rami di ulivo maaa (!) chiamarli 'palme' lo stesso - una soluzione semplice e elegante, costi sostenuti, rapporti con territorio rinforzati e poi, semplicimente carino, cosa dire? - made in Italy.
(non spieghiamo niente alle russe, no: quando dico palme intendo ulivi e quando dico ulivi intendo palme... Chi deve saperlo, lo sa e ba-sta).

A quel punto mi chiedo perché hanno scelto proprio l'ulivo? Si poteva benissimo usare una cosa più tranquilla (ramo di nocciolo, di tiglio) no? Tanto lo chiamiamo 'palma' lo stesso.

E in Russia invece le palme non crescono proprio :(
nemmeno gli ulivi... Come fare?
Non c'è prablema (come dicono i miei compagni), l'ingegno inventivo non ci manca mai. Prendiamo qualcosa di molto simile, facile da trovare, che sa di primavera e sembra un po' magico... i rametti di salicone (un parente di salice) ad esempio, perché no?

Il mio primo pensiero era che i ciuffetti di salicone assomigliano alle olive... Vero? Ma che centrano le palme in tutta sta storia??? Non ho ben capito.

Comunque, il salicone in russo si dice верба(verba) e la domenica delle palme - Вербное Воскресенье (verbnoie voskresenie).

Vi auguro un buona domenica del salicone! (era ieri:)

sabato 31 marzo 2012

Un post nostalgico


Siamo a fine marzo, e invece sembra di essere già a giugno... 200 percento di sole.

Sembra incredibile ma mi manca la pioggia, il suo tintin mordbido e calmante.
Aria umida, gradevolmente fresca e satura di profumo dell'erba bagnata, fiori di lillà e meli.

Mi mancano gli alberi alti, mai potati, che crescono salvaggiamente di qua e di là.
Le foreste miste, l'area del bosco, l'odore dei pini e funghi, il sole che brilla tra gli alberi.

La luce dolce di primavera, il sole che non può scottarti.

Manca la musica della neve che si scioglie e gocciola dai tetti.

Ma soprattutto la pioggia. I temporali da film con il cielo scuro e carico.
Luce drammatica, tuono, l'acqua che porta via i pensieri e poi, raggi sereni del sole che illuminano l'arcobaleno perfettamente etereo, come si rien ne s'etait passé.

martedì 20 marzo 2012

Zoo linguistico


L'italiano per me è un'autentica sorgente dell'energia comica, in fatti il dizionario della lingua italiana mi fa ridere più di qualsiasi altro libro. Oggi, per esempio, cercavo il verbo 'cucire' e in totale inconscio ho trovato questo:

cuculo
[cu-cù-lo] s.m

Bizzarro, vero? Mi sono chiesta, chi sa cosa pensano italiani quando lo pronunciano… forse per voi è una parola come altre - come pane o seddia. La mia mente russa, invece, ha subito disegnato un'immagine di un personaggio metà triste metà sfigatello, un po' come un 'povero christo' che non gli viene niente bene.
A titolo di illustrazione:

Suona il campanello, qualcuno va ad aprire la porta.
5 minuti dopo qualcuno dei famigliari chede:
- Chi era?
- Nessuno. Un cuculo che vende aspirapolveri.

Dopo di che i miei pensieri hanno di nuovo fatto una figura acrobatica: ho pensato che spesso usiamo alcune parole non nel loro significato diretto ma per descrivere le cose che a volte non sembrano minimamente legati al significato principale.
Mi spiego, cuculo in russo se dice kukushka.

Кукушка - (kukushka) si usa anche per chiamare le mamme che prendono poca cura dei propri bambini.
Индюк - (indiuk) tacchino - un uomo che si dà delle aree.
Овечка - (ovechka) piccola pecora, una poverina inocente, buona-buona, che fa tutto bene ma gli altri non la capiscono.


Козел (kaziol) caprone, осел (assiol) asino и баран (baran) montone - riferiti tutti agli uomini si usano sopratutto per indicare il livello intellettuale inferiore dell'opponente (si usa molto alla guida :)
(per le donne si usa sopratutto коза (kazà) capra)
Мышь (mish) topo - una persona avida, che non condivide le cose con gli altri.
Ворона (varòna) - una persona poco furba, che rimane sempre fregata
Заяц (zayaz) lepra - chi non paga i biglietti sul treno o pulman

Cosa ne dite? Esiste questo fenomeno anche in italiano?

domenica 11 marzo 2012

Blinciki

Conosciamo tutti cos'è il classico English Breakfast, sappiamo anche com'è la colazione continentale, ma la colazione russa, qualcuno mi può dire com'è?

Ve lo dico io! Dividerei però la colazione dei giorni feriali da quella di domenica.


Lunedì - venerdì
- Бутерброд [buterbrod] panino fatto da:
черный хлеб [cernij hleb] pane nero (di segale) o батон [baton] tipico pane bianco (morbido)
сыр [sir] formaggio o колбасa [kalbassa] salame
Non scrivo burro perché va di sè che un butterbrod ha il burro sopra ;))
- Чай [chai] tè (una tazza grande) o кофе [cofe] caffè (anche una tazza )
- Печенье [pecenie] biscotti
- Творог [tvorog] fiocchi di latte (a volte)
- Йогурт [joghurt] yogurt (a volte)

Colazione di domenica


Una delle seguenti opzioni con sempre una tazza grande del tè o caffè
(tra l'altro tè lo beviamo con una fetta finissima di limone o con latte):
Блины [Blini] о Блинчики [Blinciki] - sono le crèpe sottilissime che si mangiano in grandi quantità con le marmellate varie o latte concentrato (сгущенка/sguscenka), blinciki di solito hanno un ripieno di carne, riso o funghi.
Оладушки [Aladushki] frittelle
Сырники [Sirniki] come frittelle ma nell'impasto si aggiunge anche tvorog (ricotta o fiocchi di latte)
Омлет omlette o яичница uova fritte (quando ero piccola facevo le uova fritte con i pezzi di lardo per il mio papà ma non si fa molto spesso)

I B&B italiani - ecco un modo facile per distinguersi in questi tempi di crisi!
Viva la colazione russa!

Avviso dell'Ambasciata Italiana

Attention, attention! Fool me once - shame on you, fool me twice - ...

Ieri ho trovato questo incredibile avviso sul sito dell'Ambasciata d'Italia a Mosca.
Ritengo che sia il mio dovere di condividerlo con voi, perché 'ste 'amiche' russe...

Ripetuti casi di truffa (“scamming”) sono stati denunciati da cittadini italiani che sono stati contattati da sedicenti agenzie matrimoniali che pubblicano annunci ingannevoli su Internet oppure da giovani russe che si dichiarano (a distanza) disponibili a relazioni. In molti casi, i nostri connazionali hanno preso contatto con le suddette agenzie ovvero con privati, talvolta versando le somme richieste per il viaggio in Italia, per il visto, ecc… verificandone poi gli intenti meramente speculativi.
Si raccomanda pertanto di valutare con la massima attenzione l'attendibilità degli annunci e delle “amicizie” in questione.

Propongo ufficialmente rinominare lo 'scamming' in 'scemming' )

Russia 1 : Italia 0

mercoledì 22 febbraio 2012

I montanari scendono in città


Un'osservazione da russa, appena la temperatura ambiente scende in Italia sotto -5C, le città e paesi piemontesi si trasfigurano nelle stazioni sciistiche, di punto di vista stilistico naturalmente.

I tacchi vengono sostituiti con le scarpe da trekking (si scivola!), i capotti lasciano la strada ai piumini stile omino Michlen (meglio se di colore forte, in caso di valanga probabilmente), capello bello è quello che arriva fino agli occhi e chiude le orecchie (anche se ha la forma di un sacco di patate) oppure la famosa 'shapka' russa (che ha la forma del nido di aquila), più i guantini sono spessi meglio è (anche se l'unica cosa che puoi fare con questi guantini è tenere i bastoni da sci) e poi la sciarpa, la sciarpa è il tocco finale che porta tutto l'aspetto in sommiglianza a una giraffa foderata..

Ci vedo un mercato di nicchia.
Un negozietto di articoli caldi e belli con un possibile slogan 'Affrontiamo il freddo con dignità!'

Vi vedtirei così:
1)pellicce artificiali


2) scarpe anti-scivolo


3) scialle sottilissime
da mettere in testa com Grace Kelly


Cosa ne dite?
Devo occuparmi di voi?

venerdì 17 febbraio 2012

Chi è Matrioshka?

Matrioshka... Chi è stato in Russia almeno una volta sa di chi parlo ) Una bambolina di legno colorata che nasconde le bamboline più piccole. Un mistero russo... un modello dell'Universo, il simbolo del regno delle donne...
 
I guru dell'Internet affermano che è stata inventata alla fine del 1800. Matrioshka è probabilmente un diminutivo del nome Matriona (oppure Matrona) e può rappresentare una madre di famiglia con i suoi figli di età diversa. 

Diversamente da quello che immaginano i turisti, i bambini russi non gioccano con le matrioshke - è solo un souvenir, non le teniamo neanche a casa, a giorno d'oggi sono un prodotto da export, un prodotto unico e fortemente legato alla cultura russa. Il foulard della matrioshka si chiama Platok (платок), l'abito colorato è Sarafan (сарафан).

E infine, solo per le anime buone: se mettete dentro una matrioshka il foglio con un desiderio, dicono che se realizzerà in poco tempo!

Buona fortuna! (Udachi/ Удачи!)


martedì 7 febbraio 2012

L'aria siberiana D.O.C.


Questo freddo mi coinvolge.
Due settimane fa scherzando dicevo che ho portato io tutto sto freddo dalla città di E. Ma a giorno d'oggi mi sono stufata. Era uno scherzo!! L'area siberiana è una chimera, amplificata da presentatori di radio, che credono che al Polo Sud fa caldo. Nella città E. fa -12.. al posto dei soliti -25 e c'è poca neve, invece, secondo la teoria siberiana, avrebbe dovuto già trasformarsi nell'inferno glaciale!

Le mie fonti scentifiche di altissima credibilità hanno riportato che non è l'aria siberiana. Tranquilli, è l'area po-la-re. E ben si. C'è una vortice sopra il Polo Nord (dove fa freddo, diversamente dal Polo Sud ), che non gira più tanto bene... o gira troppo (non ho ben capito). Costui manda la nuvola gelida, destinata a Quelpaese, da un'altra parte! Praticamente un  disguido postale, un imprevisto come direbbe il sindaco di Roma. L'unica domanda è: l'anno prossimo da che parte soffierà il freddo?

Visto 'il pattinaggio gratuito offerto dal Comune di Roma' e 'Non mangiate la neve gialla, ripeto, non mangiate la neve gialla' ho capito che agli Italiani manca tutta la parte del software dedicata alle condizioni anomalmente fredde e, dunque, mi sento in dovere di preparvi a questa catastrofe naturale.

Ecco cosa dicono le mamme ai bambini fino circa 25 anni:

1)  Non uscire fuori senza giubotto, neanche per 5min: prendi la polmonite!

2)  Non uscire senza il capello: prendi la meninguite, rimarrai stupido per sempre!

3)  Non uscire senza i guanti! (non so perché, ma in qualche modo sono convinta che i guanti sono collegati al sistema naso-gola-orecchie, perché quando non li metto - mi ammalo)

4)  Non mangiare la neve: ti becchi mal di gola (che sorpresa :)

5) Stai lontano dai ghiaccioli: cadono! Vi assicuro c'è un numero di persone non indifferente in Russia che muoiono colpiti dai ghiaccioli. Il sindaco di San Pietroburgo, ad esempio, considerava addirittura di spararli con le pistole a laser. (giuro!) paf-paf!

E poi ... l'idea del manicotto vi viene dalle storie di Disney, vero? Almeno che non siete la principessa Sissi, come potete fare qualcosa, rimanere utili per la società con un manicotto?!. Le doppie manopole sono l'unica cosa raggionevole da mettere..





PS. E non ci riscaldiamo con vodka!! Solo con te caldo con limone )